All’inizio degli anni Duemila,“sostenibilità” è diventata una parola d’ordine, ampiamente accolta ma con interpretazioni che spesso ne hanno diluito l’essenza. Tuttavia, la sua ascesa alla popolarità ha portato a una miriade di interpretazioni, alcune delle quali scalfiscono appena la superficie delle sue profonde implicazioni. All’interno del settore artistico, l’attenzione si è spesso concentrata sulla garanzia di un sostegno finanziario a lungo termine. Tuttavia, la visione del progetto FACE trascende questa prospettiva limitata, mirando a esplorare le profondità della sostenibilità nelle sue forme più ricche per l’educazione artistica e culturale.
In fondo, la sostenibilità delle arti ruota attorno ai contenuti che si scelgono per il coinvolgimento. Le opere d’arte e le attività che affrontano la sostenibilità intrecciano idealmente narrazioni di giustizia sociale, diversità culturale ed equilibrio ecologico. Questo approccio va oltre l’affrontare questi temi in modo isolato, mirando invece a scoprire le intricate connessioni tra dimensioni culturali, sociali, economiche, politiche ed ecologiche. Quest’arte non si limita a mettere in luce le preoccupazioni individuali, ma illumina la complessa rete di interrelazioni che definiscono il nostro mondo, rendendola un potente veicolo per esplorare la sostenibilità nel suo senso più completo.
La sostenibilità nelle arti richiede anche un’indagine etica più profonda su cosa significhi giustizia, ogiustizia, nell’attuale panorama globale. Ci sfida ad abbracciare una “cultura aperta” che riconosca la diversità culturale, sostenga la governance partecipativa e si armonizzi con il mondo naturale piuttosto che imporre la volontà umana su di esso. Questa prospettiva incoraggia gli artisti e le istituzioni culturali a confrontarsi criticamente con i miti della modernità, come le nozioni di progresso incessante, di benessere e di supremazia della tecnologia, e a mettere in discussione i ruoli e le strutture sociali in cui operano.
La sostenibilità nelle arti richiede anche un esame critico del mondo dell’arte stesso, comprese le sue istituzioni e le dinamiche di potere sottostanti. Facendo eco ai sentimenti del movimento Institutional Critique, riconosce che l’arte non esiste nel vuoto, ma è profondamente inserita nelle strutture sociali che possono perpetuare l’elitarismo e la discriminazione sociale. Questa prospettiva spinge gli artisti e le organizzazioni artistiche a confrontarsi criticamente con il mercato dell’arte e il suo ruolo, sfidandolo a evolversi al di là di un bene di lusso o di un rifugio per l’assoluzione morale.
Il progetto FACE, fondato sull’etica dello sviluppo sostenibile e arricchito da una profonda comprensione dell’importanza della sostenibilità nel settore creativo, invita gli educatori, i giovani imprenditori creativi e aspiranti tali e la comunità in generale a intraprendere un viaggio di esplorazione e azione. Riflettendo la sostenibilità nell’educazione all’imprenditorialità creativa e culturale, miriamo a coltivare una generazione di pensatori e creatori che siano in grado di navigare e affrontare le complessità del nostro mondo.
Attraverso la creatività, abbiamo il potere di immaginare e plasmare un futuro sostenibile, che onori l’interconnessione di tutte le vite e sostenga i valori della giustizia, della diversità e dell’integrità ecologica. Unisciti a noi per esplorare le nuove frontiere della sostenibilità nel settore creativo, promuovendo un paesaggio culturale che sia al tempo stesso riflessivo e trasformativo.